La prolattina (PRL) è un ormone prodotto dall’ipofisi, particolarmente utile per il sistema immunitario. Anche per regolare il metabolismo. Tale ormone è molto importante soprattutto nel periodo della gravidanza.
Quando serve anche per la produzione del latte (come suggerisce il nome). In alcuni casi però si può avere una produzione eccessiva di prolattina, chiamata iperprolattinemia, che può essere segno di diverse patologie. A cosa porta la prolattina alta e di cosa si tratta?
La prolattina alta porta diversi sintomi – che però, bisogna sempre tenerlo in considerazione, possono essere in comune con altre patologie.
Tra questi, il principale sicuramente è l’amenorrea, l’assenza assoluta di ciclo mestruale. Che può protrarsi anche per più di sei mesi. La galattorrea è il secondo sintomo più importante, ossia la produzione di latte dal seno anche se non si è in gravidanza e non si sta allattando.
La tendenza alla formazione di cisti, la frequente insorgenza di emicrania oppure l’aumento di peso frequente. Sono tutti sintomi che possono indicare la presenza di prolattina alta.
Nelle donne, la prolattina deve essere inferiore a 25 ng/mL. Negli uomini invece deve essere sotto i 15 ng/mL. In gravidanza i valori possono arrivare quasi a sfiorare i 400. Ma ovviamente la situazione diventa sospetta se si superano i livelli di guardia neanche quando non si è in stato interessante.
Le motivazioni che possono portare ad iperprolattinemia possono essere legate a tumori dell’ipofisi, ad ipotiroidismo. Oltre a forte stanchezza fisica e mentale, ad insufficienza renale, cirrosi epatica e tante altre condizioni che devono essere valutate dal medico.
La cura della prolattina alta dipende dal tipo di patologia che l’ha portata ad aumentare in questo modo. Per porre diagnosi si possono svolgere risonanze magnetiche, tac ed ecografie. Soprattutto nelle aree in cui si sospetta parta il problema. Non sottovalutiamo i sintomi che possono indicare questo problema e sottoponiamoci a vista medica.