La ritenzione urinaria è un tipo di problema che porta il paziente ad avere lo stimolo della minzione ma non riuscire ad espellerla. Come è forse facile intuire, si tratta di un sintomo e non di una patologia.
Chi soffre di ritenzione urinaria può anche avere un flusso debole e può gocciolare costantemente. Questo disturbo colpisce soprattutto gli uomini e peggiora nel tempo, perché tende a coinvolgere anche la prostata.
Questa va curata appena i sintomi si presentano e appena arriva la diagnosi. In caso contrario, il paziente è esposto soprattutto all’infezione del tratto urinario.
Le cause più frequenti di ritenzione urinaria sono il prolasso vaginale, il carcinoma della prostata, i calcoli della vescica e l’ipertrofia prostatica.
Se abbiamo subito un intervento in quell’area, la ritenzione urinaria potrebbe essere legata a quello. Anche patologie neurologiche come la sclerosi multipla ed il morbo di Parkinson possono portare a soffrire di ritenzione.
Anche diabete, ictus, vescica neurologica e tumori di vario genere possono portare a questa condizione. E’ per tale ragione che bisogna rivolgersi al medico. Dato che le cause possono essere molteplici, c’è necessità di fare accertamenti.
I sintomi della ritenzione urinaria non sono sempre gli stessi e possono variare anche in base alle cause che scatenano il problema.
Il sintomo classico è l’impossibilità ad urinare nonostante lo stimolo. Il flusso urinario è debole e appare impossibile svuotare la vescica (quindi lo stimolo rimane).
In alcuni casi il paziente non si rende conto del momento in cui la vescica è piena e dunque non sa quando andare ad urinare. In alcuni casi questo sintomo può causare problemi.
Associata alla ritenzione urinaria c’è la nicturia, ossia la necessità di alzarsi nelle ore notturne per andare in bagno. Non ci affidiamo al fai da te e rivolgiamoci allo specialista per indagare sulle cause e avere una diagnosi. Solo dopo ci si potrà curare adeguatamente.