“Si mi dimenticherai ma i non dimenticherò ma te”.
Questa perderà piano piano la memoria, i ricordi e tutto ciò che è passato. Figli compresi, anche gli affetti più grandi non resteranno nei suoi ricordi ma per chi resta a guardare è veramente dura. Giorno per giorno Vediamo sparire la luce dagli occhi di chi ci ha dato la vita, non sentiamo più il calore nei suoi abbracci. Perche’ quegli abbracci non hanno più valore per lei. Non per cattiveria ma lei non si ricorda dei figli, del marito, degli amici. Vive nel suo nuovo mondo senza riferimenti e noi invece ne abbiamo fin troppi. L’amiamo come sempre ma lei non ama noi. La malattia le ha portato via tutto anche l’amore.
Di seguito una lettere scritta da una figlia che ha assistito per anni la mamma malata, molto commovente e veritiera:
“Mi piacerebbe dirti tutto quello che non ti ho mai detto dando per scontato che avrei sempre avuto il tempo per farlo, il tempo per dirti quanto sono orgogliosa di te.
Pensavo che ripetendoti troppe volte quanto tu sia stato importante per me, le parole avrebbero perso valore. Però adesso posso solo pensare che, anche se tu dovessi dimenticarti tutto, perfino il tuo nome, io non dimenticherò mai quello che hai fatto per me, mamma.
Non riesco a smettere di pensare a quante parole e quanti momenti abbiamo sprecato anziché dirci ciò che provavamo.
Il tempo è capriccioso e ora che l’Alzheimer si sta portando via i tuoi ricordi facendoti dimenticare chi sei, mi sto rendendo conto del valore che diamo a coloro che perdiamo. E di quanto non siamo in grado di godere della loro presenza quando ne abbiamo la possibilità.
Anche se devo ammettere che occuparmi di te è stato molto più difficile del previsto, non mi pento di un solo attimo dedicatoti, proprio come hai fatto tu quando mi hai cresciuta. Sono come sono grazie a te, ai tuoi sforzi e, per questo, mi ero ripromessa di prendermi cura di te fino al tuo ultimo respiro.
All’inizio è stato difficile accettare il modo in cui la malattia ti stava trasformando. e per questo mi dimenticherai. Ti vedevo appassire, vedevo la tua mente ingarbugliarsi sempre più, i tuoi ricordi ogni volta più sfocati e un futuro a venire ancora più doloroso. L’Alzheimer è molto più forte di te, e dobbiamo abituarci a vivere sotto la sua ombra.
Si è soliti dire che è il malato a non riconoscere i familiari ma, in questo caso, sono stata io ad avere difficoltà a riconoscerti. Ogni giorno che passava il tuo sguardo era sempre più assente, come a riflettere il vuoto che si faceva largo nella tua testa, colmandola con l’oblio.
È dura vedere come peggiori giorno dopo giorno, come smetti di parlarmi, consigliarmi e perfino sgridarmi.
Darei qualsiasi cosa per un’altra discussione, per un altro abbraccio, per un altro sguardo, per un altro pezzo di quel piccolo universo che condividevamo e che non tornerà mai più.
Ricordo ancora come trovavi la forza per superare le difficoltà senza, però, pestare i piedi a nessuno durante il cammino, come lottavi con tutte le tue forze per non farmi mancare nulla pur non avendo molto e come mi insegnasti che la famiglia è il valore più importante nella vita perché, qualsiasi cosa fosse successa, saremmo sempre state tu ed io.
Così eri tu: forte, coraggiosa, lottatrice e brillante. Eri amore e vita. E adesso sei dimenticanze, debolezza e vuoto. Ma resti sempre mia mamma, sei te stessa e il nulla allo stesso tempo e mi dimenticherai. Qualsiasi cosa succeda per me sarai sempre tu, e ogni raggio di luce che anche solo per un attimo ti sottrae a quel buio a cui l’Alzheimer ti ha costretta mi ricorda che anche nelle difficoltà ogni singolo istante passato accanto a te varrà la pena di essere vissuto.
Mi dimenticherai ma tu sarai sempre nel mio cuore.
Non sono pronta a vedere la tua luce smettere di brillare dicendomi addio per sempre. E neanche a vederti dimenticare chi siamo, ciò che siamo stati o i progetti per il futuro che non avremo mai tempo di fare. Non sono pronta a lasciar andare la tua mano nel cammino della vita, perché senza di te non ci sarà più nessuno pronto a farmi rialzare quando cadrò.
Si dice che gli addii siano duri, ma nessuno parla mai di quanto sia difficile dire addio alle persone amate che sono ancora in vita. Ma che hanno smesso di essere se stessi, quando l’oblio ha preso il sopravvento su di loro, sulla loro essenza. Anche se continuano a vivere, non sono più le stesse persone.
Ma se c’è qualcosa che ancora posso fare per te. Anche se mi dimenticherai ormai e non sei più tu, è stringerti la mano con forza in modo che non ti senta sola, accompagnandoti nei tuoi ultimi giorni. Affinché tu riceva l’affetto che meriti, perché, anche se mi dimentichi, io ti conserverò per sempre nel mio cuore.