L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la depressione endogena o maggiore una delle patologie psichiche più diffuse nella modernità. In quanto malattia silente si rivela con un decorso subdolo. All’inizio il paziente manifesta disturbi dell’umore che poi sfociano in un vero e proprio male di vivere.
Così il malessere psicologico incide a livello sociale visto che porta ad isolarsi. Ad aggravare il quadro clinico ci sono le difficoltà della diagnosi. In particolare, si distinguono due tipi di depressione: quella reattiva e quella endogena.
La depressione reattiva è legata ad un evento traumatico. Questa si affronta con la terapia psicoterapica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Invece la depressione endogena ha un’eziologia più complessa da ricercare. Questa forma si deve ad un insieme di cause e di traumi. Inoltre è difficile da trattare perché si palesa all’improvviso.
Entrambe le tipologie sono malattie invalidanti da curare per tempo. In più si devono trattare in modo adeguato poiché interessano la sfera emotiva ed intima. La depressione maggiore tende a colpire gli uomini e le donne con dei sintomi caratteristici.
Nel tempo il malessere del paziente si risolve in dei sintomi privi di controllo. Tra i sintomi tipici della depressione endogena ci sono: apatia, disinteresse, tristezza, sensazione, irritabilità. Inoltre i soggetti convivono con una sensazione di malessere psichico, pensieri negativi ed un grande senso di colpa.
Fanno parte dei sintomi anche le difficoltà di concentrazione e le alterazioni del ritmo circadiano. In genere chi è depresso risente di un rallentamento fisico e motorio. Inoltre prova una costante fatica. Non sono rare le rapide variazioni di peso (sia aumento sia perdita).
Ma il quadro dei sintomi è molto variegato e di intensità diversa. Non tutti presentano la stessa sintomatologia. Inoltre possono comparire manifestazioni differenti con delle somatizzazioni e dei sintomi mentali.
Depressione endogena: il trattamento più indicato
Assume grande centralità la formulazione tempestiva della diagnosi. Pertanto se si riesce a diagnosticare presto la depressione si avranno più opportunità di prognosi positiva. Questo perché si potrà intervenire sulla sintomatologia per tempo. Così si evita lo sviluppo di danni più gravi. Spesso dovuti alla dissociazione dal mondo che porta il depresso a chiudersi in sé.
È importante intervenire subito in caso di depressione endogena rivolgendosi a specialisti. Solo l’aiuto di persone esperte della sfera psicologica favorisce la guarigione. Oggi grazie ai progressi della scienza psicologica, si tratta la depressione con risultati più soddisfacenti. Infatti si hanno a disposizioni migliori strumenti per la diagnosi e per la cura.
Quindi la scienza medica può contare su un migliore approccio curativo in caso di patologie psichiche. Però il primo step è la diagnosi certa da parte di psicologi o di psichiatri. In seguito si può trattare al meglio la forma endogena con una terapia psicologica. Grazie al terapista si può riuscire a capire quali sono le radici del male di vivere. Solo scoprendo l’origine della depressione si potrà affrontarla bene. Partendo dall’analisi della stessa gravità della condizione.
Nella maggior parte dei casi i pazienti trovano benefici dalle sedute di psicoterapia. Comunque per trattare la depressione è bene analizzare ogni singolo caso. Questo perché ogni soggetto ha una propria esperienza. E di conseguenza serve un supporto psicologico ad hoc. Mentre nei casi più gravi si avvia un approccio psichiatrico. In associazione alla prescrizione di farmaci tra cui gli anti-depressivi e gli ansiolitici. Sono anche utili i nuovi farmaci che agiscono su dinamiche elettro-chimiche del cervello.