Anche se manca la fondatezza scientifica della stretta relazione tra carie dentale e problemi cardiaci non mancano studi su tale tema. Non mancano poi delle testimonianze autorevoli a tal proposito. Tra cui spicca quella del padre della medicina.
Infatti Ippocrate, in molti suoi studi, ha evidenziato un legame diretto tra varie malattie e salute del cavo orale. Nel corso delle sue indagini volte a formulare il metodo clinico moderno, Ippocrate ha trovato nelle infezioni del cavo orale la causa di sviluppo di alcune malattie.
Nel tempo le sue intuizioni sono state condivise da altri studiosi e medici. Così la cattiva cura e la mancanza di prevenzione per la condizione dei denti e del cavo orale possono provocare infezioni e malattie del cuore. Per questo è importante seguire una dieta sana, evitare il fumo e sottoporsi periodicamente alla visita dal dentista ogni sei mesi.
Quindi prendendosi cura dei denti si tutela la salute di tutto il corpo. Questo perché la bocca rappresenta la porta di ingresso per numerosi germi. I quali possono innescare focus batterici che possono evolvere in complicanze più o meno gravi. L’igiene orale è la migliore arma preventiva.
Dunque è bene lavarsi regolarmente i denti dopo ogni pasto. Seguendo le raccomandazioni del dentista si dovrebbe anche usare il filo interdentale per rimuovere più a fondo: germi, residui di cibo, placca. Si consiglia inoltre la pulizia periodica. Bisogna poi dire no a cibi zuccherati ed alle sigarette.
Carie e problemi al cuore
Con queste accortezze si contrasta la formazione della placca, dovuta alla combinazione di saliva, cibo e fluidi con concentrazione di batteri. In particolare, la placca si insinua nei punti di contatto tra denti e gengive ed attacca lo smalto causando infezioni.
Ma questo biofilm, che si deposita sui denti, è responsabile anche di: carie, dolore, ipersensibilità, parodontite. I depositi di placca provocano la carie dentarie. Quest’infezione sorge per l’aggressione di alcuni microorganismi nel cavo orale. Si tratta quindi di un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente.
Tra le complicanze associate alla carie si segnala la parodontite. Tale infezione batterica colpisce i tessuti di supporto del dente: osso, legamento parodontale, cemento radicolare. La sua insorgenza si deve agli acidi, dove si concentrano batteri e germi, che aggrediscono i denti. In caso di parodontite si produce la glicoproteina plasmatica che trasporta diverse sostanze attraverso la membrana plasmatica, la membrana mitocondriale, il reticolo endoplasmatico, i perossisomi. Dunque questa proteina di membrana, tra i vari compiti svolti, favorisce la coagulazione del sangue.
A causa dell’aumento delle piastrine e della loro aggregazione si rischia la formazione di coaguli che espongono ad infarti ed ictus. Per tale motivo è bene intervenire per risolvere un processo di carie dentale. In caso contrario si corre il pericolo di coinvolgere la radice del dente, il nervo e la polpa formata da vasi sanguigni.
Così si favorisce l’immissione dei batteri nel sangue attraverso il quale possono raggiungere varie parti dell’organismo. Attraverso la circolazione del sangue i patogeni possono raggiungere diversi organi quali: tonsille, occhi, cuore, polmoni e non solo. Ne possono derivare focus infettivi di diversa gravità a carico di tali sedi del corpo.