Uno dei principali fattori di rischio del tumore alla vescica è il fumo. Tra gli altri fattori che incidono sulla comparsa del cancro ci sono anche le sostanze sintetiche tossiche e quelle inquinanti.
Secondo le stime dell’AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) sono soprattutto le donne ad essere più colpite in Italia, rispetto agli uomini. Inoltre si stima un aumento dei casi in un rapporto direttamente proporzionale con il fumo. Quindi sono più esposte al cancro le fumatrici. Con un rischio fino a 5 volte superiore rispetto a chi non fuma. Si considera infatti il fumo impattante su tale quadro clinico.
Come forma di prevenzione contro questo tumore si consiglia di non fumare. In quanto il fumo rappresenta il principale fattore di rischio della malattia. Inoltre il tabagismo ha degli effetti su tutto l’apparato uro-genitale. Con interessamento soprattutto delle vie urinarie superiori reno-ureterali. Le donne sono più esposte ai tumori vescicali. Dal momento che oggi il tabagismo è in crescita tra i soggetti di sesso femminile.
Per quanto riguarda la patogenesi, si tratta di una malattia equivoca. Inoltre è difficile una diagnosi precoce. Perché i sintomi sono comuni ad altre patologie. Tra i sintomi tipici ci sono: le cistiti emorragiche e l’aumento della frequenza urinaria da urgenza. Ma spesso le donne non indagano in modo corretto tali sintomi.
In base alla classificazione della Società Italiana di Urologia (SIU) si distinguono vari tipi di tumori uroteliali. Che possono colpire le vie urinarie superiori. Coinvolgendo sedi quali: il bacinetto renale, i calici, l’uretere. Esiste poi una diretta relazione tra carcinoma colon-rettale e tumori uroteliali delle vie urinarie superiori. Dal punto di vista clinico si parla di sindrome di Lynch. Come forma di prevenzione le donne colpite da carcinoma colon-rettale dovrebbero sottoporsi a controlli periodici.
Tumore alla vescica: tipi e trattamenti
Dal momento che si classificano diversi tipi di tumore alla vescica anche le cure sono specifiche. Più precisamente si distinguono i tumori superficiali e quelli infiltranti. I primi non penetrano in profondità la parete vescicale. Mentre i secondi compromettono in profondità la parete ed il tessuto muscolare.
Poiché esistono diversi tipi di tumori vescicali, ci sono dei trattamenti differenti. Dunque le forme superficiali, inclini a casi di recidive, prevedono dei trattamenti multipli a lungo tempo. In genere, queste forme non sono gravi. Di raro poi progrediscono se si curano in modo adeguato. Invece le forme infiltranti muscolo-invasive sono aggressive. Perciò è necessario una cura tempestiva.
Si hanno a disposizione interventi di tipo invasivo oppure integrato. Anche se il trattamento in largo uso consiste nell’asportazione della vescica e dei linfonodi. Si crea così una derivazione urinaria oppure esterna: la stomia con sacchettino. In alternativa si esegue la ricostruzione della vescica. È importante una diagnosi precoce per un intervento tempestivo.
In caso di tumori superficiali serve una cura precoce per un trattamento di tipo conservativo. Che consiste di solito nella chirurgia per via endoscopica. A cui si associa poi la chemioterapia o l’immunoterapia. Ossia in caso di tumori superficiali si usano dei metodi non invasivi con resezioni endoscopiche. A cui seguono talvolta instillazioni vescicali a base di mitomicina o di farmaci immuno-oncologici. Nei casi più severi si ricorre all’asportazione della vescica e dei linfonodi.