Un allarme è stato lanciato dagli apicultori italiani che hanno notato lo sterminio delle api ad opera della vespa killer (calabrone asiatico, calabrone dalle zampe gialle, vespa velutina). Questa specie di vespa asiatica è più piccola del nostro calabrone (vespa crabro) ed è più scura. Il corpo è percorso da una banda giallo-arancione verso il pungiglione ed una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino. Mentre le estremità delle zampe sono gialle.
Una vera e propria invasione di questo insetto sta colpendo l’Italia e la sua propagazione mette a rischio l’ambiente e l’uomo. Si tratta di un pericolo per gli uomini, ha la fama di aver causato la morte di diverse persone per shock anafilattico. Ma la vespa killer è anche un temibile predatore: uccide e divora le api da miele. In particolare, depreda le arnie ed attacca le api in volo sventrandole, e nutre con le prede le sue larve.
Poiché fa razzia di insetti impollinatori preziosi per la biodiversità vegetale provoca degli impatti negativi sulle piante. Dalle api dipende la fertilità di migliaia di piante anche alimentari. In quanto sterminatore di api da miele, espone a grande rischio la stessa salute del loro ecosistema con effetto negativo per tutta la natura. Si tratta infatti di preziosi impollinatori dalla cui sopravvivenza dipende la capacità riproduttiva di almeno 130 mila specie di piante. Oltre a sterminare le api, la vespa killer è un predatore di altri insetti impollinatori: bombi, megachilidi, farfalle.
L’insetto è originario delle foreste e delle zone montane di: Cina meridionale, India settentrionale, penisola indocinese, arcipelago indonesiano. In seguito è migrato in Giappone per poi spostarsi in Europa e negli Stati Uniti.
La vespa killer sta invadendo alcune aree in Italia
Le testimonianze della sua presenza in Europa risalgono al 2004. Quando si è insediata in Francia determinando una massiccia perdita negli alveari degli esemplari di ape europea. Per la minaccia della vespa killer, l’ape non esce dall’alveare frenando la sua attività di impollinazione.
Negli ultimi anni, l’insetto asiatico ha infestato altri Paesi europei tra cui l’Italia. Dapprima si è registrata la comparsa in Liguria nel 2012. La sua marcia ha poi coinvolto: Piemonte, Toscana, Emilia, Veneto.
Per gli uomini la sua puntura è velenosa in quanto le vespe killer hanno una potente neurotossina. La puntura è circa cinque volte più velenosa di quella di altri calabroni. In caso di più punture possono sorgere delle condizioni serie anche in persone non allergiche. Questo insetto è particolarmente aggressivo nelle vicinanze del proprio nido. Si deve avere una grande prudenza anche perché costruisce i nidi spesso in vicinanza di aree urbane o dentro serre, capanni, terrazze. Talvolta la puntura può provocare un avvelenamento che richiede il ricovero in ospedale.
La presenza di questa specie in natura si registra ad inizio primavera con il risveglio della regina e l’impianto di un nido. Dove vive una colonia per un solo anno. Ogni primavera, le regine costruiscono un nido per deporre le uova. Sul finire dell’estate quando le colonie sono poco numerose si avvia la disinfestazione.
Si devono catturare e neutralizzare le regine per contenere l’invasione. Un fenomeno che può avere effetti devastanti secondo i biologi, in quanto sterminano le api nuocendo all’apicoltura. Ma allo stesso tempo facendo stragi di api, provocano danni a carico degli ecosistemi e della biodiversità. Infatti la mancata impollinazione altera i cicli delle piante. In Italia, la lotta alla vespa killer avviene tramite trappole che catturano le regine-mamme. Così si attua una massiccia bonifica nelle zone di maggiore insediamento dell’insetto.