Per i pazienti che hanno il quadro clinico del melanoma maligno si aprono le porte di una nuova terapia, che prevede l’uso di un anti-allergico. Uno scenario auspicabile grazie ai risultati offerti da uno studio svolto dai ricercatori dell’Università di Lund.
Che vede anche la partecipazione di un ricercatore italiano. Si tratta di Matteo Bottai, docente di biostatistica del Karolinska Institutet ed ex ricercatore del Cnr.
In Italia, questo tumore della pelle negli ultimi anni ha fatto registrare un tasso di incidenza di circa il +3,4% negli uomini e del +2% nelle donne. Si precisa che nel 2019 si è registrato un dato allarmante.
Infatti, il melanoma maligno risultava in crescita nelle fasce d’età dei più giovani. Si è rilevato che circa il 20% dei pazienti colpiti da tale tipo di tumore aveva tra i 15 ed i 39 anni.
Melanoma maligno: i risultati dello studio dell’Università di Lund
Il team di ricerca ha scoperto che la desloratadina può aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti con melanoma maligno. In base alle conclusioni dello studio si evince che l’uso di un comune farmaco contro l’allergia potrebbe incrementare l’aspettativa di vita di questi malati.
Lo studio pubblicato sulla rivista di settore Allergy, illustra quali effetti assicura la desloratadina. In caso di tale tipo di tumore della pelle. Nel corso dell’indagine si sono sperimentati sei antistaminici. Gli stessi in passato sono stati al centro di vari studi. Che hanno rilevato i benefici in caso di carcinoma mammario.
Håkan Olsson, uno degli autori dello studio, ha spiegato che lo stesso meccanismo benefico si è avuto in caso di melanoma maligno. Visto che lo studio è recente sono necessari ulteriori indagini. Per confermare la validità della scoperta.
Per quanto riguarda lo studio dell’Università di Lund, si è proceduto con l’analizzare i sei antistaminici sui pazienti con melanoma maligno. Si tratta dei farmaci: desloratadina, cetirizina, loratadina, clemastina, ebastina e fexofenadina.
È emerso che la desloratadina assicura una migliore sopravvivenza. Come anche la loratadina, che agisce sui malati d’età superiore ai 65 anni. Mentre gli altri antistaminici non hanno evidenziato degli effetti rilevanti per quanto riguarda la sopravvivenza dei pazienti con melanoma maligno.
Inoltre i ricercatori hanno evidenziato che sia l’uso della desloratadina sia quello della loratadina erano in grado di abbassare il rischio di insorgenza di un nuovo melanoma maligno.