Violenza psicologica: come affrontare i lividi invisibili

Molte donne oggi continuano ad essere vittime di maltrattamenti da parte degli uomini, come nel caso della violenza psicologica. In tal caso si tratta di un problema subdolo perché appare più difficile da riconoscere anche se ha l’effetto di distruggere una persona. Anche questo tipo di violenza produce sofferenze e ferite che non si vedono, ma che lasciano delle cicatrici profonde.

Nel caso del maltrattamento psicologico, la vittima all’inizio non avverte questo genere di violenza perché non risente di un’aggressione fisica. Spesso, questo tipo di violenza è messa in atto da chi sta vicino alla vittima e si registra nella relazione di coppia. Si parte di solito da delle piccole recriminazioni che lasciano intendere che il proprio partner non è abbastanza per lui /lei. Così a lungo andare si instaura un senso di inadeguatezza.

Se non è il compagno il carnefice, a volte si è vittima di violenza psicologica in famiglia. Non solo le donne ma anche i maschi possono subire un tipo simile di violenza. Sin da piccoli, i figli possono subire questa forma di vessazione impostata sulla manipolazione da parte dei genitori per spingerli a fare ciò che vogliono. In questo meccanismo entrano in scena delle parole che denigrano e non tengono conto del volere altrui. Lo scopo di chi attua un maltrattamento psicologico è quello di sottomettere una persona che non se ne accorge.

Alcuni dei segnali che rivelano di subire questo tipo di maltrattamento

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Per poter acquisire consapevolezza la vittima deve evitare di trascurare alcuni segnali. A partire dalla ripetizione di insulti e parole di disprezzo. Chi maltratta psicologicamente una persona le rivolge il suo disprezzo facendola sentire una nullità. In alcuni casi è la gelosia di tipo possessivo a far trattare male il proprio partner.

Un altro segnale della violenza psicologica è il continuo tentativo di isolamento di chi maltratta che tende a controllare la vita della vittima. Così inizia a decidere le uscite e gli incontri. Chi maltratta fa sentire poi la sua minaccia costante sull’altra persona. In tal caso mette in atto la minaccia di abbandonare il partner o tende a stuzzicare l’altro toccando i suoi nervi scoperti. Inoltre, chi maltratta psicologicamente fa credere alla vittima che è lei colpevole di tutto creando un costante senso di colpa.

Quali possono essere gli effetti della violenza psicologica

Chi subisce questo tipo di violenza va incontro a delle conseguenze che non sono visibili. Ma comunque gravi in quanto possono creare instabilità emotiva in chi la subisce che è convinto che la situazione cambi ma poi risente di nuove delusioni e frustrazioni.

In molti casi le vittime provano un profondo senso di smarrimento, arrivano a pensare che nulla può cambiare la situazione. Così nasce una sorta di rassegnazione nei confronti di ciò che si subisce. Questo tipo di violenza può causare in chi la subisce delle ripercussioni fisiche. Si tratta di manifestazioni che rivelano un profondo malessere interiore. Si tratta di sintomi fisici come: dolore muscolare, disturbi digestivi, problematiche cutanee, insonnia.

In alcuni casi possono verificarsi episodi di perdita di memoria, ansia, stress, calo della concentrazione. Probabilmente le aree del cervello legate alla memoria possono risentire di alterazioni in quanto vivono situazioni stressanti. Le vittime possono anche sviluppare dei pensieri legati al suicidio perché ritengono che rappresenti la sola via di uscita dalla violenza.

Per salvarsi dalla violenza psicologica si deve prendere consapevolezza e capire che la relazione che si sta vivendo non è sana. Potrebbe essere utile aprirsi a nuove relazioni oppure vivere delle esperienze stimolanti. È utile quindi conoscere nuove persone ma anche dedicarsi a qualche hobby oppure ad un’attività fisica. Si tratta di soluzioni che aiutano a rilassarsi ed a stare meglio con se stessi. Ma soprattutto si deve avere la forza di reagire e di allontanarsi dalla fonte del maltrattamento. Chi non trova la forza da solo può parlarne con un amico oppure chiedere aiuto ad uno psicologo online.