Apprezzare le imperfezioni non sempre è facile ma oggi vogliamo raccontarvi una leggenda che arriva direttamente dall’Oriente. Molto spesso ci vediamo sbagliate, piene di difetti e con pochissimi pregi diventando le prime persone a buttare già la nostra autostima e le nostre sicurezze.
Proprio per questo, è importantissimo riuscire ad amarsi per ciò che si è, cercando nel nostro possibile, di migliorare le piccole cose della nostra persona. Che possano essere i chili in eccesso, alcuni difetti oppure lati del nostro carattere che non ci piacciono, con il tempo possiamo passo dopo passo riuscire a migliorarci.
Le nostre imperfezioni quando non si possono smussare oppure rendere migliori, dobbiamo trasformarle in grandissimi punti di forza. La società di oggi ci obbliga ad essere sempre belle, magre e adattabili ai canoni estetici ma un’antica leggenda Orientale ci mostrerà quanto noi stesse siamo bellissime così come siamo.
Apprezzare le imperfezioni: Dall’Oriente arriva la leggenda dei due recipienti di acqua cinesi
La leggenda racconta che un’anziana donna cinese possedeva due grandi recipienti in cui caricava l’acqua per la casa. Essi erano legati all’estremità di un lungo bastone che la donna per comodità adagiava sul suo collo.
Uno dei due vasi però, aveva una piccola frattura che non gli dava la possibilità di contenere tutta l’acqua a differenza dell’altro che era integro. Durante il tragitto a causa di questa frattura uno dei due vasi rilasciava dell’acqua arrivando a casa con il recipiente pieno solo a metà. Esso si vergognava di essere imperfetto e di non soddisfare a pieno la donna.
Durante un giorno lo stesso vaso prese coraggio e affronto la signora: “Mi vergogno di me stesso, perché la mia fessura ti costringe a tornare a casa con meno acqua rispetto a quella che prendi”. La donna sorridendo rispose: “Non ti sei accorto che lungo il sentiero ci sono dei fiori, soltanto da un lato? Crescono soltanto dal lato dove la tua fessura lascia filtrare l’acqua. Ho piantato i semi apposta. Ogni giorno, mentre torniamo a casa, tu li annaffi”.
“Da due anni possono così raccogliere dei fiori meravigliosi, che decorano magnificamente la casa e la tavola. Se tu non fossi quello che sei, non potrei godere della bellezza e della gioia che questi fiori mi regalano” ha spiegato la donna.
Questa riflessione è per spiegarvi quanto le vostre imperfezioni siano allo stesso tempo molto speciali per voi stesse ma anche per le persone che vi vogliono davvero bene.