Bottiglia di plastica: “l’approccio usa e riusa”

Una visione più ecologica della vita spinge verso il riciclaggio e verso dei comportamenti più etici per quanto riguarda gli sprechi, come nel caso del riutilizzo di una comune bottiglia di plastica. Infatti la filosofia ecofriendly ha invaso la vita comune. Così da sensibilizzare la gente in modo sempre più significativo. Tra le preoccupazioni che assillano di più l’uomo contemporaneo c’è il tema dell’impatto della plastica sull’ambiente.

In particolare, negli ultimi decenni si è registrata una crescita dei consumi di acqua in bottiglie di plastica. Da cui deriva un comportamento spesso irresponsabile che porta a seguire l’approccio usa e getta invece di quello usa e riusa. In questo modo, si riduce sensibilmente l’impatto nocivo sull’ambiente e sul mare.

Quindi attraverso un uso più consapevole della plastica si può portare avanti un comportamento ecologico. Ma allo stesso tempo si consiglia di sostituire il consumo dei prodotti in plastica con quelli in materiali più sostenibili.

Si può ad esempio imparare a riusare una comune bottiglia di plastica in piena sicurezza. Questo perché le bottigliette in plastica dell’acqua sono prodotte con materie prime ad uso alimentare. Per verificare il materiale usato per gli oggetti in plastica, quali le bottiglie oppure i bicchieri, sul loro fondo è impresso un numero. Che indica il tipo di materiale impiegato. Così dopo l’uso quei prodotti devono essere portati presso i centri di raccolta per un corretto smaltimento dei rifiuti.

Ad esempio, sulle bottiglie d’acqua in plastica può comparire il numero 1, che identifica il PET ossia il polietilene tereftalato. Si tratta di un tipo di plastica leggero e flessibile, di solito usato per i prodotti monouso. Ma nonostante questa indicazione, tali oggetti di plastica si possono usare facendo attenzione alla loro sterilizzazione. In quanto sono esposti a contaminazioni da germi e da batteri.

Bottiglia di plastica: dalla plastic free al riuso creativo

Per quanto riguarda la questione ecologista è bene scegliere la plastica biodegradabile. Si tratta di un tipo di plastica di origine naturale prodotta usando un tipo di materie prime organiche. Accanto a questo genere di bioplastica si deve segnalare quella a base di poliesteri sintetici che si prestano alla biodegradabilità. In commercio è possibile trovare diversi oggetti di plastica biodegradabile a base di: grano, tapioca, bucce di patate, fecola di patate, amido di mais, scarti vegetali.

Invece sono inquinanti i tipi di plastica come quelli in PET, in quanto non sono biodegradabili. Questo materiale per essere smaltito impiega circa 1000 anni. In riferimento alle bottiglie, tale tipo di rifiuto non si raccoglie per sottoporlo a riciclo per questo finiscono in mare.

Per contenere l’inquinamento ambientale e del mare anche le aziende stanno seguendo una politica più sostenibile. Basti pensare alle iniziative intraprese dalla Nestlé e dalla Coca-Cola per ridurre l’uso della plastica negli imballaggi dei prodotti. La nuova generazione dei prodotti in commercio segue la strada plastic free. Ma si rivedono anche tante bottiglie in vetro.

Per quanto riguarda quelle in plastica, si possono riutilizzare senza eccedere. Esistono poi delle proposte alternative ecofriendly quali il vetro ed il metallo. Con il ritorno alle nostalgiche borracce del passato.

È possibile comunque dare nuova vita ad una vecchia bottiglia di plastica creando un imbuto con la parte superiore da usare nei lavori di giardinaggio. Inoltre si possono creare delle palette per il giardinaggio. Mentre la parte finale si può usare come contenitore per piccoli oggetti. Si possono quindi decorare in modo creativo. Nelle vecchie bottiglie di plastica si può anche raccogliere l’olio esausto, ossia quello delle fritture o di conservazione dei cibi in scatola, da consegnare al centro di smaltimento.