Quella della colite, purtroppo, è una delle patologie più diffuse a livello mondiale. I disturbi che si riscontrano, inoltre, non sono proprio facili da accettare e per niente semplici da gestire. I sintomi sono i più disparati: si spazia dai dolori muscolari alla cefalea per poi ritornare a crampi addominali, stipsi, gonfiore, flatulenza e numerose disfunzioni dell’apparato digerente.
La conseguenza più riscontrata, per questo, è quella di una grave e preoccupante perdita dell’appetito in quanto sono parecchie le sostanze ed i metodi di cottura che vanno ad accentuare diversi di questi sintomi. Il che, scaturisce, chiaramente, in un’importante perdita di peso nel modo più scorretto, in quanto non risuciamo a fronire al nostro corpo ciò di cui ha bisogno. Nelle prossime righe, dunque, andremo a vedere insieme alcuni consigli per un’alimentazione sana e che non vada ad incentivare sintomi indesiderati.
Cosa mangiare in caso di colite?
La prima cosa da specificare è che, purtroppo, non tutte le persone che presentano questo disturbo notano l’insorgenza degli stessi sintomi con l’assunzione di un determinato cibo. Non è detto, quindi, che un alimento particolarmente dannoso alle condizioni di qualcuno lo sia anche per un’altra persona; la cosa migliore da fare, nonostante possa sembrare rischioso, è fare dei tentativi e condizionare la propria alimentazione anche basandosi su quali sono i riscontri ottenuti a seguito dell’assunzione di determinato alimento.
In linea di massima, però, si consiglia sempre un’alimentazione molto leggera caratterizzata soprattutto da fibre in grado di combattere la stipsi; e quindi legumi (preferibilmente senza buccia) e verdure che ne hanno un alto contenuto; e quella di cibi magri cotti prevalentemente con metodi di cottura poco dannosi come al vapore, bollitura, cottura al microonde e cottura in padella progressiva; che inizia, quindi, con la padella fredda. Altri cibi consigliati sono la carne ed il pesce magri, l’olio extravergine d’oliva, da sempre ritenuto un grasso buono e gli ortaggi e la frutta che hanno un minor quantitativo di semi.
Da evitare assolutamente, invece, sono: salse, spezie, alcolici, caffè, latte e latticini, legumi con la buccia, cioccolata, frutta secca e bevande acide o gassate. Tra i metodi di cottura più sconsigliati in assoluto, poi, troviamo di certo la frittura, la cottura alla brace, quella alla piastra, la cottura violenta in padella ed il crudismo; in particolare di carne, pesce e uova.
La cosa più importante da tenere a mente, in conclusione, è l’assunzione di cibi magri, cotti in un modo non aggressivo, e che siano capaci di apportare al nostro organismo un quantitativo minimo di 30g di fibre al giorno.