I fibromi uterini (leiomiomi o miomi) hanno un’alta incidenza nelle donne in età fertile. In quanto rappresentano i più comuni tumori benigni a carico dell’utero. Si ritiene che la sua genesi sia legata alla produzione di estrogeni.
Talvolta la scoperta di tale quadro patologico risulta difficile perché questo tipo di tumore benigno è spesso asintomatico. Per tale motivo si arriva tardi alla diagnosi. Spesso la sua individuazione avviene in modo anche casuale.
In molti casi, le donne in gravidanza risentono della comparsa di un fibroma dell’utero con crescita rapida. Tra i fattori che possono determinare nel corso della gestazione la formazione di tale tipo di tumore benigno si segnala l’aumento della vascolarizzazione.
Come anche la stimolazione da parte degli ormoni estrogeni e progesterone. Secondo i dati di recenti studi, si evidenziano delle dimensioni rilevanti dei fibromi nella prima metà della gravidanza. A causa del rapido ed eccessivo aumento della Beta-HCG, che si registra nelle prime settimane di gestazione.
In base ai dati scientifici si ha un aumento medio del 12% in gravidanza. Solo in pochi casi, i fibromi tendono ad aumentare di dimensioni di più del 25%. La maggioranza delle donne colpite da tali tumori durante la gravidanza non avvertono alcun sintomo.
Nei casi in cui sono presenti dei sintomi allora può manifestarsi una sensazione variabile di dolore. In genere, la sua intensità è direttamente connessa con le dimensioni del fibroma uterino. I dati statistici riportano che sono le donne di etnia afroamericana ad essere più colpite dal tumore con una sintomatologia alquanto precoce.
Fibromi uterini possibili trattamenti di cura
Per favorire una diagnosi precoce è importante conoscere bene la stessa patogenesi e la sintomatologia. La presenza di tale tumore benigno dell’apparato genitale femminile infatti causa spesso dei sanguinamenti abbondanti. A cui si associano i disturbi della minzione e della defecazione. Inoltre le donne che ne sono colpite provano delle difficoltà durante il sesso. In molti casi, il tumore limita le capacità di concepire e di portare a termine una gravidanza.
Secondo i dati ginecologici, le donne spesso ignorano i sintomi e quindi non si indagano le cause. Le donne spesso trascurano quando hanno delle mestruazioni abbondanti. Quindi non ne parlano con il ginecologo. Un comportamento tipico soprattutto delle donne italiane che tardano a segnalare i sintomi. Arrivando persino a procrastinare la decisione di circa 5 anni. Perché spesso si sentono a disagio a trattare questioni di natura sessuale o legate alla fertilità.
Per quanto riguarda le cure del fibroma uterino non si ha a disposizione un solo trattamento. Vista anche la complessità del quadro patologico. Si devono seguire le linee guida delle società scientifiche SIGO, AOGOI, AGUI. Secondo le quali, la cura si deve personalizzare in base ai sintomi della pazienza ed alla sua età. Senza trascurare altri fattori quali il numero e la posizione del fibroma. Ma anche il desiderio della donna di avere dei figli.
Tra le opzioni di cura ci sono le terapie mediche ormonali oppure dei trattamenti farmacologici. Un’altra strada è offerta dall’embolizzazione. Una procedura non-chirurgica e poco invasiva di radiologia interventistica. Con essa si chiudono in modo selettivo i vasi sanguigni. Tra gli interventi di tipo chirurgico si propongono la miectomia e l’isterectomia.