Secondo Cartesio e molti altri amanti della spiritualità, il centro della nostra anima risiederebbe nella ghiandola pineale. Quest’ultima consentirebbe di regolare il tono dell’umore, l’energia, il sonno e molto altro.
Si crede che la perdita del proprio io interiore e della connessione con se stessi sia da attribuire alla calcificazione di questa ghiandola. Ecco dei consigli su come riattivarla.
L’equivalente della ghiandola pineale è il terzo occhio ed esistono diversi metodi tradizionalmente adeguati per riattivarla.
Secondo quanto si crede, la cosa più grave che possa succedere a questo terzo occhio è la calcificazione. Quest’ultima avviene per colpa del calcio e del fluoro inorganici.
Il primo passo per riattivare la ghiandola è eliminare, infatti, il fluoro. Bisogna invertire il processo di calcificazione, utilizzando dentifrici che siano sicuramente senza fluoro, eliminando cibi e bevande che lo contengono, e scegliendo un tipo di acqua a basso residuo fisso.
Usiamo molto in cucina curcuma e tamarindo per eliminare il fluoro in eccesso. Se possiamo, esponiamo molto al sole per favorire la produzione di serotonina.
Inoltre avremo una maggiore produzione di vitamina D, oltre a stimolare la ghiandola pineale, risaputamente attivata attraverso la luce.
Inoltre, favoriamo la melatonina dormendo nella completa oscurità. Prima di dormire eliminiamo fonti di luce artificiale come televisori, tablet e cellulari.
Mettiamo in pratica lo yoga della risata. Secondo i ricercatori giapponesi, ridere fa bene, e soprattutto di sera aiuta a produrre più melatonina. Oltre a favorire la riattivazione della pineale.
Tentiamo inoltre di innalzare la temperatura corporea. Secondo la tradizione, un corpo che raggiunge temperature di circa 36 gradi non ha una ghiandola pineale che svolge il suo corretto funzionamento.
Consumiamo zuppe e bevande calde, facciamo saune, bagni ad alte temperature e svolgiamo esercizio fisico.
In questo modo potremo vivere una vita più in connessione con la nostra spiritualità e avremo maggiore serenità.