I semi di mela contengono cianuro, queste sono le parole della dottoressa Elisabetta Marcosini, biologa nutrizionista di Humanitas. Non sempre, infatti, mangiare tutto di un frutto può essere positivo per il nostro organismo. Come ad esempio la classica buccia della mela.
A volte può capitare che al termine di un pasto decidiamo di mangiare un frutto. Quando parliamo di mele, moltissime persone tendono a levare la buccia. Ma a ingerire senza nessun dubbio il classico semino all’interno. La verità nei confronti dei semi di mela è ben diversa da quella che tutti pensano proprio perché, essi contengono un composto chiamato amigdalina.
Questa molecola chiamata amigdalina contiene dello zucchero ma soprattutto del cianuro. Stando a quanto riporta la biologa nutrizionista, se il seme si mastica e si ingerisce, questa molecola viene a contatto con gli enzimi umani trasformandosi in un vero e proprio veleno: L’acido cianidrico.
I semi di mela contengono cianuro: Ecco la verità sul perché non vanno mai mangiati
I sintomi che possiamo riscontrare con un elevata dose di cianuro dell’organismo sono principalmente crampi allo stomaco. Oltre a mal di testa, vomito e la classica nausea. Molto spesso invece, i sintomi possono essere molto più aggressivi arrivando addirittura all’arresto cardiaco, al coma e alla morte.
Un seme di mela pesa circa 0.7 g mentre la dose fatale che non si deve consumare per chilogrammo di peso corporeo è di 1.5 milligrammi. Nonostante i dati possano essere preoccupanti, non tutta la massa si converte in cianuro. Quindi, per morire servirebbe ingerire un grandissimo numero di semi di mela.
Questo però, vi spiega e vi mette in guardia dall’ingerire il classico seme di mela. Che è sempre meglio separare e gettare. La dottoressa Marcosini ha così spiegato: “Erroneamente alcuni pensano che i noccioli di frutta possano avere effetti addirittura miracolosi. Non esiste tuttavia supporto scientifico a questa teoria. I sintomi da intossicazione derivanti dall’assunzione di questi noccioli sono abbastanza comuni. Per questo difficili da individuare”.
“Consistono in nausea, vomito, emicrania, palpitazioni. Occorre quindi fare attenzione per capire che sono legati a questo problema. Un tempo anche il pomodoro si riteneva velenoso per l’elevata quantità di solanina. Una sostanza a bassa tossicità che la pianta produce come naturale pesticida. Elevate quantità di solanina sono contenute tuttavia in fusto e foglie dei pomodori, che, pertanto, non sono commestibili. E vanno scartati” ha terminato la dottoressa.