Il pompelmo è un frutto molto amato per diversi motivi. Molti dei suoi estimatori lo conoscono per le proprietà che possiede. Soprattutto quelle che aiutano nel dimagrimento.
Assumere questo frutto porta a velocizzare il metabolismo, a bruciare i grassi con facilità e ad abbassare i livelli di insulina nel sangue.
Ma il pompelmo è anche definito il frutto che salva il cuore.
Secondo lo studio portato avanti dall’Università di Glasgow, in Scozia, il pompelmo contiene una sostanza comune anche ad altri agrumi. Questa è in grado di tutelare la salute del cuore. Si tratta della naringenina, apparentemente un toccasana per la salute cardiovascolare.
La suddetta sostanza sarebbe in grado di interrompere il meccanismo che porta poi all’infiammazione dei vasi sanguigni. Tale infiammazione è alla base delle più gravi e comuni patologie cardiache e circolatorie.
Trovare una soluzione per prevenirne l’insorgenza sarebbe sicuramente un significativo passo avanti.
I ricercatori dell’Università di Glasgow, secondo quanto riportato dalle più affidabili testate giornalistiche italiane come “La Stampa”, alla base di tutte le malattie cardiache ci sarebbe l’attivazione impropria di cellule immunitarie.
Queste andrebbero a intaccare, infiammando, il lavoro delle cellule endoteliari vascolari che rivestono i vasi sanguigni.
Di conseguenza il frutto che salva il cuore, contenendo la naringenica ed essendo questa un derivato dei flavonoidi, potrebbe proteggerci da questo meccanismo a catena.
Partendo da questo presupposto, sarebbe inoltre possibile dare vita a nuovi farmaci. Infatti questi sarebbero in grado di portare avanti diversi meccanismi di protezione per prevenire le più gravi patologie cardiache.
Qualche mese fa una ricerca del dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa aveva rivelato che il frutto che salva il cuore, ossia il pompelmo, ha anche grandi proprietà antiossidanti. E queste, tra le altre cose, svolgono un’azione cardioprotettiva nei confronti dei possibili danni ischemici.
Insomma, il pompelmo può davvero aiutarci nella prevenzione di molte malattie. Perché non aggiungerlo nella nostra dieta?