Un’antica tradizione popolare menziona la prova del sale come usanza per capire se ci sono energie negative in una stanza. Questo ingrediente nel passato era considerato un bene prezioso. Impiegato non solo in cucina ma anche come moneta per pagare i lavoratori (da cui il termine “salario”). In particolare, il sale si usava per conservare a lungo gli alimenti e consumarli a distanza di tempo.
Senza trascurare la sua valenza di tipo chimico, come elemento elettricamente neutro costituito dall’insieme di più ioni, disposti dentro uno specifico reticolo cristallino. Gli ioni sono tenuti insieme da un legame ionico. Esistono vari tipi di sale caratterizzati da un diverso grado di solubilità che varia in base al solvente. Alcuni tipi di sale si ottengono con la sostituzione degli atomi di idrogeno di un acido con gli atomi di metallo.
Come ingrediente indispensabile in cucina vantava in passato una grande valenza. Visto che non solo si impiegava per insaporire gli alimenti, ma anche per la conservazione del cibo. Quindi la mancanza di sale segnalava non solo mangiare male ma anche digiunare. In passato quindi possedeva un valore di tipo economico in quanto usato come moneta di scambio.
Ma il sale è alla base anche di diversi consigli pratici, riti contro le superstizioni popolari. Ad esempio si può fare la prova del sale per capire se si risente dell’influsso di energie negative. Ossia se una stanza è contaminata da negatività. Questo rituale risale molto indietro nel tempo, le cui radici affondano nei secoli scorsi. Ad esempio, ai tempi dell’antica Roma il sale si usava contro le forze maligne e per tenere lontano gli spiriti cattivi che infestano gli ambienti domestici.
La prova del sale: il rituale
Quindi nelle storie popolari del passato si rintracciano diversi rituali e forme di scaramanzia. Basti pensare alla credenza popolare, ancora molto conosciuta ai giorni nostri, del cattivo presagio del sale caduto. Oggi quando si fa cadere il sale accidentalmente, è abitudine gettarne un pizzico dietro la spalla destra. Per scongiurare un’eventuale sventura.
Questo rituale è associato ad una storia romana, che ha fatto tramandare tale superstizione. Si fa riferimento ad un episodio in cui un ospite mentre si trovava a casa di un amico, fece cadere la ciotola del sale a tavola. Questo incidente fece irritare il padrone di casa, che dopo aver estratto la lama uccise il suo commensale. Da qui la credenza che rovesciare il sale a terra porti sfortuna.
Un’altra superstizione sugli effetti del sale, che si percepiscono ancora oggi è legata alla cosiddetta prova del sale, per scoprire se in una stanza ci sono energie negative. Si deve prendere un bicchiere di acqua e scioglierci dentro del sale. Si deve continuare ad aggiungerlo fino a quando non si sciolgono gli ultimi grani.
Così si ottiene una soluzione arrivata a saturazione. Il contenitore della soluzione di deve posizionare nella stanza incriminata. In modo da espellere le eventuali energie negative. Con il tempo si assisterà alla graduale evaporazione dell’acqua, mentre i cristalli di sale restano sul fondo.
Dopo la completa evaporazione si dovranno esaminare i grani. Nel caso di loro disposizione uniforme allora si ha un responso positivo: tutto andrà per il meglio. Se invece i grani di sale non sono distribuiti in modo armonioso, allora la stanza potrebbe essere avvolta da energie negative. Di tale credenza popolare non si conosce la reale affidabilità.