Perché crediamo che il nostro stomaco sia strettamente correlato al cervello? In realtà la risposta potrebbe non essere così semplice come crediamo. Interiorizzare le nostre emozioni, i sentimenti e le paure è importante.
Il nostro Io ha un bisogno continuo di metabolizzare quanto ci accade durante la vita. Ci sono giorni in cui siamo più spaventati e ogni emozione ci trasmette negatività. Nella nostra pancia si trova il cosiddetto “cervello addominale”.
Che cos’è e come influisce sulla nostra esistenza? Il nostro secondo cervello è molto esigente. Quando stiamo poco bene o siamo particolarmente stressati, possiamo avvertire subito e chiaramente dei disturbi digestivi.
Lo stress e l’ansia sono le due principali cause per cui soffriamo di gastrite e di cattiva digestione. Ogni aspetto della nostra vita che non è interiorizzato o metabolizzato si sofferma proprio qui, al centro dell’addome. Inevitabilmente, la pancia si gonfia e avvertiamo numerosi disagi.
Il secondo cervello: lo stomaco
I sintomi che sono riportati al medico sono sempre gli stessi. Tra questi, citiamo nausea, digestione lenta, stipsi, diarrea, dolori frequenti all’addome. E non sempre sono legati a una patologia nascosta, che fino a quel momento era asintomatica.
Le nostre terminazioni nervose si trovano in ogni organo. Un dispiacere può attaccare il cuore, il nervosismo può intaccare la salute della nostra pancia. Abbiamo solo un modo per stare meglio: trovare la causa e combatterla.
È molto importante comprendere i nostri bisogni fisici e reagire agli eventi. Tenere dentro di noi le negatività non è mai una buona idea. Covare rabbia e depressione ci porta a soffrire di numerosi disturbi allo stomaco.
In alternativa, se i disturbi all’addome vi danno il tormento, potete integrare qualche gastroprotettore. Vi aiuterà a digerire meglio e a riprendervi.
Parlare con il vostro medico vi indirizzerà verso la terapia adatta. Siamo certi che, affrontando la vita di petto, senza farvi piegare dalle avversità, vi tornerà utile.