Qualche articolo fa abbiamo parlato degli inestetismi della cellulite, di come essa nasce, cosa si può fare per prevenirla e dei disagi che provoca ai soggetti che, a causa di essa, non si sentono a proprio agio con il corpo. Oggi, invece, vogliamo concentrarci su uno dei trattamenti per combatterla ormai diffuso da 15/20 anni: la pressoterapia.
Nello specifico, questa è una pratica che assume diversi ruoli; oltre a combattere in modo abbastanza notevole la cellulite, infatti, essa agisce anche nel ridurre la ritenzione idrica e da linfadema, nel rimodellare e snellire alcune parti del corpo e nell’incentivare l’eliminazione di sostanze tossiche dal nostro organismo. Proseguiamo con il dire, inoltre, che più che medico, è un trattamento ai fini estetici, e che consiste nell’applicare, attraverso dei particolari cuscini una pressione esterna sulle zona da trattare. Quando lo specialista applica queste imbottiture, che hanno le sembianze di una tuta paracolpi, veicola, attraverso di esse, un sistema di getti d’aria che a contatto con la zona trattata favorisce una riattivazione del sistema circolatorio.
Riguardo il funzionamento, poi, a seconda di qual è la zona interessata, esistono intensità di getto diverse; tra le aree più frequenti da sottoporre ci sono sicuramente le gambe, alle quali si cerca di dare una modellatura nuova e di agire fortemente sulla cellulite, e le braccia. Nonostante ciò il trattamento è efficace anche a livello addominale e del basso ventre o sulla stessa schiena.
Procedure e controindicazioni
Il trattamento è molto semplice, a seguito di una rapida analisi della zona da trattare il paziente si accomoda su un lettino ed avviene l’applicazione delle imbottiture con gli strumenti. Una seduta classica ha una durata che varia dai 30 ai 50 minuti e l’unico requisito per sottoporsi sembra quello di presentarsi a digiuno. La sensazione descritta da molti è quella simile ad un massaggio, ed al termine della pressoterapia è totalmente normale avvertire la sensazione di dover urinare; anzi, lo stimolo evidenzia il corretto funzionamento del processo poichè dipende dalla mobilizzazione dei liquidi corporei che esso ha provocato. Quanto tempo passa prima di ottenere un risultato evidente? Diciamo che il numero minimo di sedute si stanzia generalmente sulle 8, con il consiglio di suddividerle in incontri di 2/3 appuntamenti alla settimana.
Le controidicazioni possono essere diverse; per questa ragione, tutti gli specialisti invitano coloro che soffrono di: flebite, trombosi, vene varicose, arteriosclerosi, diabete mellito, cirrosi epatica, insufficienza renale – epatica – cardiaca a non sottoporsi al trattamento; anche il soggetto in stato di gravidanza, inoltre, non è da trattare. Altri effetti positivi sono, inoltre, il miglioramento della circolazione, quello del tono, integrità della pelle e dei gonfiori. In più riduce lo stress, la cellulite, l’edema post- traumatico, il linfadema post- operatorio ed il dolore indotto da alcuni traumi di tipo sportivo.
Per tutte queste ragioni e quelle sopraelencate, questo tipo di terapia sta diffondendosi sempre più rapidamente; l’importante, come sempre, è affidarsi a qualcuno che sia effettivamente un esperto del settore e che abbia delle competenze verificate; il costo di una sola seduta, in genere, varia dai 50 ai 60€, per cui ottenendola ad un prezzo eccessivamente economico saremo già in grado di capire che c’è qualcosa che non va.