Erano molto contenti all’arrivo della loro figlia adottiva ma la felicità non è durata molto.
Una mamma americana dichiara che la loro figlia adottiva ha cercato di uccidere sia lei che il padre più di una volta.
La mamma si chiama Kristine Barnett ed ha 45 anni mentre il padre Michael Barnett ne ha 43. Questa storia rispecchia benissimo un copione da film horror ma purtroppo non è solo un film.
La coppia ha gia’ tre figli naturali ma decide di adottare una bambina ucraina di nome Natalia. La piccola aveva 9 anni ma era affetta da nanismo.
Il tutto è venuto fuori dopo 3 anni nel momento in cui ha appunto deciso di uccidere l’intera famiglia.
Natalia infatti aveva in realtà 22 anni e non 9 come risultava dai documenti, sicuramente falsificati.
La famiglia decide quindi di abbandonare la ragazza e di fuggire in Canada ma l’accusa contro di loro è veramente pesante. Abbandono di minore e con problemi motori. Questo perchè in effetti dai documenti Natalia è minorenne.
La figlia adottiva aveva più volte ammesso di voler uccidere la famiglia nel sonno.
Oltre a questo ha tentato di gettare la madre contro una rete elettrica e tentato di far ingerire candeggina. La candeggina la mise nel caffè che avrebbe dovuto bere Kristine con l’ammissione di Natalia della sua intenzione.
La conferma del fatto che la figlia adottiva fosse in realtà un’adulta è pervenuta dopo vari controlli. In effetti lo sviluppo di Natalia era molto strano. Gia’ a 9 anni era sviluppata, aveva il ciclo, denti non certo da bambini e peluria che faceva pensare a qualcosa di strano. La conferma c’è stata un pò di tempo dopo quando le è stata riscontrata una malattia a livello psicologico che viene solo in età adulta.
Il suo comportamento era chiaro, il suo cervello non funzionava come avrebbe dovuto. Un giorno la madre ha trovato uno specchio su cui aveva spalmato del sangue e si è gettata dall’auto in corsa.
I genitori hanno chiesto anche un esame della densità ossea che ha rivelato che la sua struttura ossea è di un adulto e non di un bambino di quell’età.
Qualche tempo dopo la ragazza peggiorò mentalmente e fu ricoverata in una clinica psichiatrica dove lei stessa confessò di essere adulta e di voler sterminare tutta la famiglia.
Quando i genitori l’hanno abbandonata però Natalia ha ricominciato a comportarsi come una bambina e si è rivolta agli organi competenti. I coniugi hanno di conseguenza divorziato ma la loro storia non è ancora giunta al termine. Le accuse sono sempre aperte e devono ancora lottare per far uscire fuori la verità.