Durante l’Ottocento, una delle fobie più diffuse era di essere sepolti vivi. Sì, avete letto bene. A quei tempi, non vi erano i macchinari che i medici hanno a disposizione oggi. E riconoscere e distinguere i morti apparenti non era facile, senza l’attrezzatura adeguata.
In poche parole, la morte apparente blocca ogni funzione del nostro organismo. Il cuore non batte, ma non siamo davvero morti. Perché poche ore dopo, proprio come in un film horror, ci risveglieremo.
Ancora oggi, attorno alla morte apparente e ai sepolti vivi, ci sono leggende, storie che hanno del soprannaturale.
Per questo motivo, diagnosticare questa condizione è quasi impossibile. I dati dell’Ottocento sono davvero allarmanti. Pensate che ogni anno, in quell’epoca buia, 2.700 persone erano state tumulate ancora vive.
Questo dato era stato condiviso da un dottore inglese, JC Ousley. Le autorità inglesi si affrettarono a smentire la sua affermazione: le statistiche riportavano 800 persone sepolte vive.
Nell’epoca vittoriana la Tafofobia, ovvero la paura di essere sepolti vivi, si diffuse a macchia d’olio. Scopriamo le cinque storie realmente accadute e documentate.
Sepolti vivi: cinque storie da brivido
- La Signora Blunden
La sua storia è davvero molto triste. La Signora Blunden fu sepolta viva nella tomba di famiglia a Basingstoke, in Inghilterra. Il giorno successivo al funerale, alcuni ragazzi furono incuriositi dai rumori che sentivano provenire dalla tomba.
Quando aprirono la tomba, la Signora Blunden emise il suo ultimo respiro. Aveva il volto distrutto, le unghie rovinate per avere grattato contro la tomba per 24 ore.
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La Signora Bobin
Questa storia è avvenuta sempre in Inghilterra. La Signora Bobin tornava da un viaggio in Africa Occidentale. Sembrava malata, affetta dalla febbre gialla.
Trasportata in ospedale, fu dichiarata morta poche ore dopo e sepolta il giorno stesso. Un infermiere, tuttavia, non era convinto della morte della donna.
Quando il padre della lo scoprì, fece controllare il corpo della figlia. Al suo interno, c’erano la Signora Bobin e suo figlio. Morirono per asfissia e per per la febbre gialla.
La famiglia ottenne un risarcimento di 8.000 sterline.
- Abdel-Sattar Badawi
È successo in Egitto, in Menoufia. Il signor Badawi sembrava, ma era solamente in coma. Riposto il suo corpo nella bara, Badawi si risvegliò, uscì dalla bara, che si trovava in obitorio, e cominciò a vagare per i corridoi dell’ospedale, recitando dei versi del Corano.
Un infermiere, purtroppo, vedendo Balawi, morì d’infarto.
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La donna che morì due volte
Essere sepolti vivi è inaccettabile, ma quando succede due volte… be’, è davvero parodistico. Questa signora morì ben due volte, la prima nel novembre del 2011 e la seconda nell’ottobre del 2012.
Nel 2011, si risvegliò appena in tempo: qualche minuto dopo le avrebbero praticato l’autopsia. Aveva inoltre trascorso tre giorni in obitorio. Una vacanza un po’ raccapricciante.
La seconda volta, nel 2012, invece, fu dichiara di nuovo morta. Stavolta, i dottori decisero di attendere prima di procedere con l’autopsia. E, infatti, poche ore dopo tornò di nuovo in vita.
- Risvegliata dai canti funebri
È la storia peggiore, perché questa signora si risvegliò dai canti funebri in suo onore. Resasi conto di essere stata dichiara morta erroneamente, morì davvero per lo shock. Una storia molto triste.