SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO, COS’E’ E I SINTOMI

La sindrome da affaticamento cronico è una delle tante patologie spesso trascurate. E considerate meno delle altre. Invece è davvero molto invalidante. Si tratta di una patologia che porta ad avere una stanchezza estrema, profonda e debilitante che però non trova giustificazione in altre diagnosi. La sindrome da affaticamento cronico è estremamente seria. Poiché chi ne soffre ha anche una profonda disregolazione del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario. Oltre che anomalie cardiovascolari e disfunzione del metabolismo.

Le cause di questa patologia non così rara non sono ancora chiare ma si parla sia di stress psicologici sia di possibili impatti virali. Questa patologia è il risultato di diversi fattori – biologici, ambientali, eccetera – combinati. Non esiste di conseguenza un test da eseguire o specifiche analisi diagnostiche. Ma bisogna andare per esclusione, valutando tutte le possibili patologie.

Secondo i criteri sviluppati e rivisti dai ricercatori americani di Atlanta, non si può porre diagnosi di questa patologia in assenza di alcuni sintomi.

I criteri maggiori da considerare sono ovviamente quelli della stanchezza. Questa deve essere estremamente debilitante e deve protrarsi nel tempo da più di sei mesi. Inoltre, deve essere così grave da ridurre del 50% l’attività fisica abituale di chi soffre del problema.

Il secondo criterio maggiore riguarda l’esclusione da parte del medico di tutte le patologie che possano ‘simulare’ la sintomatologia della sindrome da affaticamento cronico. Questo significa fare un’approfondita analisi strumentale ed anamnestica.

L’insorgenza della sindrome da affaticamento cronico non avviene nei bambini e nemmeno negli anziani oltre i 70 anni.

Ad ogni modo, a questa sindrome non corrisponde alcun tipo di permesso né viene riconosciuta l’invalidità civile. I malati – perché di una malattia si tratta – della sindrome da affaticamento cronico non sono riconosciuti come tali e sono anche identificati come fannulloni ed indolenti e chiaramente, non lo sono.