Vaccino italiano Takis a dna: il primo volontario ha solo 20 anni

Si chiama Luca ed ha solo 20 anni il primo volontario ad essere vaccinato con il vaccino italiano Takis.

Un ragazzo semplice che decide di mettere il suo corpo al servizio del paese per testare il nuovo vaccino italiano. Lui, giovanissimo, ha frequentato l’Istituto alberghiero per diventare cuoco afferma che lo ha fatto per un motivo molto importante per lui.

Il nonno di 84 vive con loro, loro perchè anche sua sorella si è iscritta nel registro dei volontari. Quindi per tutelare l’amato nonno si sottopone alla sperimentazione di questo nuovo vaccino interamente italiano.

Vaccino italiano Takis come funziona

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La nuova speranza si chiama Takis sviluppato dalla Rottapharm Bioteche di Monza e si effettua con l’elettroporatore. Questo è una piccola pistola che inietta il siero contemporaneamente ad una piccola scossa elettrica. In questo modo si stimola la risposta immunitaria facendo penetrare il siero nelle cellule.

Le persone come Luca vengono definite “soggetti sentinella” e Luca è il primo insieme ad altre persone che si sono iscritte ad un registro ed è il primo in Europa a testare questo tipo di vaccino.

Luca afferma di aver sentito solo una leggera pressione ed un dolore che però è passato in pochissimi secondi. Lo aveva già fatto a dicembre. Sarà monitorato per almeno due giorni dal centro di ricerca per intervenire in caso di effetti collaterali e riceverà la seconda dose il 29 marzo. Dopo sarà sottoposto a tutti gli esami per scoprire se ha sviluppato gli anticorpi necessari per contrastare il virus.

Nel frattempo la fase 1 continua con altri 5 pazienti sentinella tra cui ci sono due donne e successivamente toccherà ad altri 14 volontari. Questa fase sarà eseguita nell’ospedale Pascale di Napoli ed allo Spallanzani di Roma. La sperimentazione riguarda 4 dosi diverse di vaccino fino ad arrivare ad una sola dose. Prevista la fine della sperimentazione entro l’autunno.